Il Cilento non è solo mare e spiaggia, è storia, archeologia, gastronomia, tradizioni, percorsi naturalistici.
In questa pagina vogliamo offrirvi alcuni suggerimenti per vivere la vostra vacanza a 360°, o anche no, perchè se avete voglia soltanto di riposare, anche per questo siete nel posto giusto.





Cammini Bizantini, un viaggio tra storia, natura e spiritualità
Il fascino millenario dei Cammini Bizantini, un intreccio di percorsi che conducono nel cuore autentico del Sud Italia, tra natura incontaminata, borghi senza tempo e testimonianze di una spiritualità antica. Questi itinerari uniscono luoghi straordinari, seguendo le tracce dei monaci italogreci e della cultura bizantina, che ha lasciato un segno profondo nella storia e nelle tradizioni del territorio.
Sui Passi di San Nilo
Il Cammino di San Nilo invita a scoprire la magia del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, un territorio ricco di storia, spiritualità e bellezze naturali. Questo itinerario suddiviso in 8 tappe, collega Sapri a Palinuro, seguendo le orme del monaco bizantino San Nilo. Un viaggio che attraversa 13 borghi autentici, eremi millenari e luoghi incontaminati come le Grotte del Bussento, i Capelli di Venere e il monte Gelbison, simbolo di fede e spiritualità.
Ogni passo è un’immersione in una natura riconosciuta dall’UNESCO, tra fiumi cristallini, boschi e macchia mediterranea, dove la cultura locale si intreccia con le tradizioni bizantine. Lungo il percorso potrai incontrare comunità ospitali, degustare i sapori della dieta mediterranea e ammirare paesaggi mozzafiato che spaziano dai monti al mare.
Il Cammino di San Nilo non è solo un sentiero da percorrere, ma un’esperienza unica che rigenera corpo, mente e anima, riconnettendoti con la bellezza del passato e con te stesso.
Capelli di Venere – Casaletto Spartano
Casaletto Spartano nel cuore verde del Cilento, regala ai visitatori un’esperienza autentica, fatta di paesaggi naturali, antiche tradizioni e atmosfere rurali. Situato a pochi chilometri dal fiume Bussento, accoglie i pellegrini del Cammino di San Nilo. Il centro storico fatto di stradine acciottolate e case in pietra, invita a una passeggiata lenta, dove ogni angolo racconta la vita di una comunità legata profondamente alla sua terra.
Le Cascate dei Capelli di Venere

Casaletto Spartano è celebre per uno dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale del Cilento: le Cascate dei Capelli di Venere. Uno spettacolo della natura, alimentato dalle acque limpide del rio Bussentino, è un angolo di paradiso dove muschi e felci ricadono come “capelli” sulle rocce, creando un’immagine fiabesca e suggestiva. Qui, l’acqua cristallina scorre tra piccole cascate e pozze naturali, regalando frescura e serenità ai viandanti.
Paestum

Alla fine del VII secolo a.C., i cittadini della città magnogreca di Sibari (nell’attuale Calabria) vollero possedere un caposaldo sul mare Tirreno, oltre che sullo Ionio, per commerciare con gli Etruschi. In un primo tempo si appostarono sul promontorio di Agropoli dove dedicarono anche un sacello al dio del mare, ma presto scesero da lì e, con un secondo arrivo massiccio di coloni, si stabilirono nella fertile valle del Sele.
Poseidonia visse il suo periodo di massimo splendore e ricchezza tra la metà del VI e la metà del V secolo a.C.: allora infatti il rarefarsi dell’influenza commerciale etrusca sulla riva destra del Sele, e la distruzione nel 510 a.C. della madrepatria Sibari, lasciarono spazio all’ascesa incontrastata di Poseidonia. Fu dunque proprio a cavallo tra VI e V secolo a.C. che la città acquisì il volto che ancora oggi conosciamo, con l’ampia agorà – ossia la piazza principale – al centro e i due santuari principali ai due lati. In quegli anni furono anche costruiti tutti i suoi monumenti maggiori: verso il 560 a.C. la cosiddetta Basilica (che è assai probabilmente un tempio di Hera), il 510 il cosiddetto Tempio di Cerere (in realtà dedicato ad Atena), il 460 quello di Nettuno (che non sappiamo a quale divinità fosse dedicato, ma probabilmente o Zeus o Apollo). Nell’agorà, attorno al 520 a.C. si costruì l’heroon, il sacello monumentale dedicato all’eroe fondatore della città, e nel 480-470 l’ekklesiasterion, fulcro delle assemblee e delle decisioni politiche.
Area archeologica di Velia
Velia è famosa per essere la patria della scuola di filosofia di Parmenide e Zenone. Oltre alla scuola eleatica, il sito archeologico di Velia narra ancora oggi la storia di una grande città della Magna Grecia con i suoi cittadini, la sua vita quotidiana, i suoi spazi pubblici e privati.

La fondazione risale circa al 540 a.C. ad opera degli abitanti di Focea, città dell’attuale Turchia, che lasciano la madrepatria perché assediati dai Persiani. Dopo un lungo viaggio a bordo di navi molto veloci, gli esuli arrivano nel mar Mediterraneo e si insediano nella baia a sud del golfo di Poseidonia, sulla costa del Cilento. La città è chiamata Hyele, dal nome di una sorgente, e poi Elea e Velia in età romana.
La città occupa una parte alta, l’acropoli, e i retrostanti pendii collinari ed è circondata da un ampio circuito di mura che segue il profilo naturale dei suoli. Al suo interno, lo spazio urbano si articola in tre quartieri distinti, ancora oggi visibili, messi in comunicazione tra loro da valloni, uno dei quali monumentalizzato dalla costruzione della straordinaria “Porta Rosa”, il più antico esempio di arco a tutto sesto d’Italia.